IL MANIFESTO
Una delle nostre prime iniziative è stata quella di individuare quei luoghi critici e sensibili, come il consultorio.
Esattamente per questo, due anni fa, abbiamo promosso Il Consultorio in Piazza per sensibilizzare intorno a un problema serio, a servizi e informazioni che mancano, che sono carenti, e che in definitiva limitano le libertà delle donne nelle scelte che ogni giorno compiono sul loro corpo e sulle loro vite. Dai dati raccolti nei questionari viene alla luce un dato sconcertante, da un lato la maggior parte non sa cosa sia un consultorio, non sa che servizi offre, oppure qualora lo conoscesse, non se ne serve poiché i tempi di attesa risultano lunghi e poco chiari, da un altro lato la disinformazione, infatti il 60% delle intervistate dice di conoscere il consultorio solo grazie al passaparola.
Questi dati fotografavano una situazione grave e preoccupante, che avrebbe potuto solo accentuarsi.
Motivi dell’iniziativa: pandemia e carenze ASL
Esattamente un anno fa, durante i preparativi per l’8 marzo, siamo statə investitə da una pandemia senza precedenti, una crisi sanitaria divenuta fin da subito sociale, economica, esistenziale. Intuimmo immediatamente, in quelle drammatiche giornate, che una sanità già al collasso da anni per investimenti e scelte carenti, avrebbe generato ulteriori problemi sul piano dell’assistenza e dei servizi. Intuimmo, e non era difficile, che sarebbero stati i servizi ai più deboli a risentirne, quelli del consultorio, le visite ginecologiche, il diritto all’aborto. Come sempre la crisi l’avrebbe pagata chi non avrebbe potuto pagarsi una visita privata, un’analisi privata, una tac privata.
Donne sole, donne abbandonate di fronte a scelte spesso complesse.
Non arrendersi allo stato delle cose esistenti, alle emergenze, alle richieste di aiuto insoddisfatte, ci ha portato a denunciare e allo stesso tempo a provare a rispondere, nel nostro piccolo, a queste domande. Nel vuoto cosmico delle istituzioni politiche e sanitarie (quelle delle mimose, delle frasi fatte, della retorica d’occasione) e nel vuoto di una cultura del femminismo ricca di parole e povera di azioni concrete che incidano nella vita delle donne, ci siamo guardate negli occhi e abbiamo provato a fare vera sorellanza.
La visita ginecologica solidale nasce da qui, da una scommessa necessaria, ineludibile.
Non avrebbe avuto senso continuare a lottare, manifestare, fare passeggiate, indire scioperi senza provare a dare anche risposte concrete. Un compito arduo, di fronte al quale ci siamo sentitə anche inadeguate.
Dati e numeri
Abbiamo ricevuto richieste e chiamate spesso destabilizzanti e preoccupanti: donne rinchiuse in casa dal proprio compagno aguzzino con solo pochi euro per la spesa che prendevano il cellulare in mano solo quando finalmente si trovavano sole in casa; donne con la voce spezzata dalla paura di non riuscire ad abortire; donne con problemi di salute ma impossibilitate a prenotare una visita ginecologica presso l’ASL o costrette ad aspettare tempi lunghi e quindi convivere con i loro dolori e preoccupazioni per mesi.
Donne con problemi economici e consapevoli di non poter usufruire del servizio pubblico perché il loro permesso di soggiorno è scaduto. Donne non informate, donne che non sapevano a chi rivolgersi per salvarsi.
Abbiamo cercato di fare ciò che potevamo, appoggiandoci alla rete di relazioni e di professionalità con cui lavoriamo da quando siamo nate in questa città.
Con i 1900 euro fino ad ora raccolti grazie alle donazioni siamo riuscite a pagare quasi 20 visite ginecologiche, pap-test.
Questa iniziativa, come le altre che abbiamo promosso in questi due anni, è stata fin da subito pensata come un’inchiesta sullo stato della situazione.
Dalle chiamate ricevute possiamo trarre una conclusione tanto amara quanto evidente: le donne hanno poche se non alcuna informazione su ciò che sia un consultorio e anche qualora le avessero considerano questi servizi come gli ultimi nella scala delle priorità delle loro spese.
Anche questo dato così significativo sulla rinuncia alla salute del proprio corpo, dimostra quanto il servizio pubblico sia necessario nella qualità, nelle informazioni e nei tempi che vengono proposti.
Ringraziamenti e rivendicazioni
Per tutto questo approfittiamo della giornata di oggi per ringraziare tutte le ginecologhe che hanno supportato in questi mesi complicati le donne a cui le abbiamo indirizzate, ringraziamo Aied per essersi resa disponibile, come consultorio privato, a offrire servizi rapidi e convenzionati.
Grazie alle radio e ai giornali, come Internazionale, che ci hanno dato spazio per promuovere l’iniziativa arrivando a donazioni provenienti soprattutto da fuori provincia.
Grazie soprattutto a tuttə coloro che ci hanno sostenuto economicamente con donazioni che consentono ancora in
questa settimana di garantire un diritto che la sanità locale ha smesso impunemente di garantire.
Tuttavia rimaniamo profondamente convintə che il servizio privato possa e debba rimanere una libera scelta non una necessità, l’unica spesso garantita a fronte di sevizi pubblici insopportabilmente carenti e insufficienti.
Continueremo quindi a pretendere un miglioramento generale della qualità del servizio pubblico e nel frattempo non lasciamo sole le nostre sorelle, che hanno il diritto di usufruire del diritto alla salute.
La sanità ha un costo elevato, i professionisti e i medici costano molto e privatamente non sarebbe per nulla accessibile alla maggior parte della popolazione.
La sanità e i servizi sanitari pubblici sono un patrimonio insostituibile e necessario e i numeri/costi della nostra
iniziativa/inchiesta dovrebbero renderlo ancor più evidente.
Lo diciamo oggi e lo rilanciamo: continueremo l’iniziativa della visita ginecologica solidale.
Perché la crisi non nasce nell’ultimo anno ma è evidente che nella crisi sono le donne quelle più esposte socialmente, economicamente e sul piano sanitario.
Pandemia o non pandemia, il nostro corpo, la nostra salute, sono un diritto!
***l’iniziativa ha avuto durata di un anno da maggio 2020 a maggio 2021! Attualmente il servizio del consultorio asl ci risulta essere nuovamente funzionante se avessi delle altre info o segnalazioni ti invitiamo a contattarci, sorellanza è la risposta!
Rassegna stampa
1. Globalproject.info
2. Internazionale
3. Italiachecambia.org
2. L’Ordinario
Link al PDF scaricabile “Visita Ginecologica Solidale, il manifesto”, clicca qui!