L’8 Marzo a 5 anni dal primo sciopero globale femminista e transfemminista, dopo tanta fatica e attesa siamo tornate in piazza, ad occupare lo spazio con i nostri corpi, fra sorelle e compagnx per costruire una giornata di lotta e sciopero. Ma l’8 Marzo non è stato solo quello, ci siamo ritrovatx ancora una volta a fare i conti con il #pinkwashing istituzionale, le iniziative cioè volte a esprimere una vicinanza al movimento delle donne e a tutte le donne solo in concomitanza della data, per un giorno tutto improvvisamente si tinge di rosa e fuxia. Ma tali iniziative rischiano spesso di portare poca concretezza alla vita di tutte quelle donne che, quotidianamente, a casa, al lavoro, a scuola, per strada, sui mezzi pubblici e online si trovano a scontrarsi con la violenza di genere e dei generi, in tutte le sue forme.
Ce lo siamo dette in piazza e lo abbiamo sempre ribadito: l’esistente vogliamo ribaltarlo perché ci muove il desiderio di costruire una città transfemminista per non lasciare Nessuna da sola!
Ci ritroviamo oggi qui a fare un appello, perché nelle istituzioni arrivi la forza del movimento femminista, perché nelle istituzioni finalmente si inizi un percorso che metta in campo strumenti verso l’eliminazione della violenza di genere e delle disuguaglianze.
In Italia l’iva sugli assorbenti femminili è stata introdotta nel 1973 e, come per altri beni e servizi, è cresciuta nel tempo dal 12 al 22 per cento.
Per farsi un’idea, prodotti come il tartufo o i francobolli da collezione hanno un’imposta agevolata al 10 per cento. Sono invece tassati al 4 per cento beni come il latte, gli occhiali, i libri e i manifesti per le campagne elettorali. Oggi nel nostro paese i prodotti igienici femminili sono sottoposti all’aliquota ordinaria del 22 per cento perché non sono considerati beni di prima necessità.
Una donna, durante il periodo fertile, che dura in media quarant’anni, ha circa 450 cicli mestruali e consuma tra i diecimila e i 14mila assorbenti.
Dal 6 al 13 marzo, i supermercati Coop hanno tagliato la tampon tax e ridotto l’IVA su tutti gli assorbenti in vendita. Mentre in molti paesi, la tampon tax è stata ridotta o addirittura abolita come nel caso del Canada (dal 2015), della Francia, del Belgio e dal primo gennaio 2021 anche nel Regno Unito, in Italia si è arrivati a ridurre l’IVA per gli assorbenti compostabili che però rappresentanto solo circa l’1% del venduto. Il blocco per una settimana in una sola catena di supermercati non è abbastanza.
Non ci accontentiamo di questa mossa di marketing e pink washing, vogliamo di più e lo vogliamo per tutte!
In questo momento di crisi economica che in particolare si abbatte e si è abbattuta sulle vite delle donne, che le ha viste protagoniste di quei dati istat che hanno fatto tanto scalpore sulle testate giornalistiche: nel 2020 di 444mila persone che hanno perso il lavoro, 312mila sono donne; si ha bisogno di risposte e non solo di “vicinanza alla causa”.
Non mimose ma eliminazione della #tampontax, non mimose ma reddito di #autodeterminazione, non mimose ma più fondi strutturali a #consultori e centri antiviolenza…
Perché la crisi non nasce nell’ultimo anno ma è evidente che nella crisi sono le donne quelle più esposte sul piano economico, sociale e sanitario.
Riprendendo lo slogan che ci ha unite e accompagnate in piazza: “Proprio oggi che il nostro lavoro, dentro e fuori casa, è stato definito «essenziale», e questo ci ha costrette a livelli di sfruttamento, isolamento e costrizione senza precedenti, noi diciamo che “essenziale è il nostro sciopero, essenziale è la nostra lotta!” e aggiungiamo: #essenziali e primari sono i nostri bisogni!
Vogliamo una risposta concreta, un vero gesto di connessione con la lotta individuale e collettiva che tutti i giorni donne e soggettività costruiscono dentro e fuori casa.
Invitiamo le personalità che siedono fra i banchi del consiglio comunale della Spezia a portare la vertenza del necessario abbassamento dell’IVA al 4% sugli assorbenti igienici sul tavolo della discussione e tramite proficuo accordo con le farmacie comunali.
Invitiamo la cittadinanza e le organizzazioni a sostenere l’iniziativa perché l’8 Marzo non sia solo una data, ma una lotta quotidiana.
*A breve tutte le info per il mail bombing tieniti pront3!