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NON UNA DI MENO LA SPEZIA

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Categoria: Chi siamo e cosa facciamo

Approfondimenti transfemministi

Posted on Febbraio 9, 2024 - Febbraio 9, 2024 by nudmlaspezia

Su femminicidi, violenza patriarcale e di genere, politiche di prevenzione

Contro la violenza maschile sulle donne, violenza di genere e femminicidi il 25 Novembre una marea di centinaia di migliaia di persone ha bloccato Roma – e tante altre città – dopo che un’ondata di mobilitazioni, cortei, passeggiate arrabbiate e rumorose ha attraversato il paese – mentre tutti i mezzi d’informazione non parlavano d’altro. Anche a La Spezia la sera del 24N abbiamo dato vita a un partecipatissimo corteo, in cui abbiamo tuttə insieme manifestato la necessità di un cambiamento radicale con rabbia, commozione e amore, con la consapevolezza che femminicidi, trans*cidi e lesbicidi non sono casi isolati, ma il prodotto di una cultura e un’organizzazione della società profondamente patriarcali, in cui le nostre vite non valgono.
Dopo Giulia Cecchettin i femminicidi non si sono fermati, per questo leggeremo i nomi delle donne ammazzate ricordandole collettivamente, attaccando le fasce con i loro nomi al corrimano della scalinata nella nostra Zona Fuxia.
Sono 14 nomi che si aggiungono ai 120 nomi del 2023.
I 120 casi del 2023 ci offrono un quadro impressionante, che è lo stesso degli anni precedenti.
Nonostante abbiamo sempre avuto davanti i casi mediatici di Giulia Tramontano 29 anni, Giulia Cecchettin 22 anni e Vanessa Ballan 27 anni, notiamo che sono le donne più grandi ad essere maggiormente vittime di femminicidio. E non possiamo non denunciare le vergognose strumentalizzazioni della destra, in concomitanza con i due femminicidi di donne gestanti, per imporre, per esempio, il riconoscimento della “persona in vita” dal momento del concepimento. Aumentano anche i casi di persone con disabilità di cui il sistema continua a non farsi carico, uccise da uomini incapaci di gestire il ruolo di cura non socialmente a loro “destinato” e per cui non sono stati “educati”.
Le vite delle vittime vengono scandagliate, le notizie vengono travisate, manipolate e possono anche non comparire se vengono ritenute di scarso interesse, rispecchiando e riproducendo una di gerarchia del valore delle vite, così anche nella morte ci sono gerarchie di valore sulle “vite che valgono”. Il corpo di una donna trans razzializzata sui media non ha lo stesso valore di una donna bianca, giovane, magari incinta.
L’unica misura adottata dal governo dopo l’ondata di mobilitazioni di novembre è stata l’inasprimento del codice rosso. Non 1 euro in più per la prevenzione. Denunce e braccialetti elettronici, queste le soluzioni adottate dal/dai governi. Per il braccialetto elettronico sono stati investiti 5 milioni di euro, togliendo fondi ai CAV, “spacciandolo” come unico mezzo per la riduzione della violenza di genere.
Ma è interessante l’analisi dei dati sull’efficacia del braccialetto elettronico da cui emerge che non sempre funziona, banalmente basta ad esempio che manchi la linea e il telefono che dovrebbe avvisare la donna non suona, a volte suona inutilmente, il braccialetto può essere volontariamente danneggiato e comunque i tempi tra la segnalazione d’avviso e l’intervento delle forze dell’ordine sono a volte insufficienti.
Queste misure dal costo elevato non hanno fermato i femminicidi.  Per combattere la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere sono necessarie politiche attive di prevenzione, che vanno finanziate. Le scelte securitarie, solo schiacciate sulla dimensione penale si stanno rivelando fallimentari e non stanno salvando vite, i dispositivi elettronici o l’inasprimento delle manovre coercitive non ci stanno proteggendo.
Chiediamo interventi differenti che vadano alla radice dei problemi: – l’aumento dei centri antiviolenza aperti a tuttu, – programmi educativi che promuovano la cultura del consenso, che parlino di differenze, sessualità, relazioni e di affettività, ma soprattutto che mettano in discussione i capisaldi del sistema patriarcale di dominio, di possesso e di potere gerarchico. – educazione all’affettività, alla sessualità, alle differenze in tutti i livelli scolastici e nell’educazione informale; – correttezza, deontologia e attenzione da parte dei mezzi d’informazione; – formazione di insegnanti ed educatorə, giornalistə, forze dell’ordine, personale sanitario; – finanziamento delle case rifugio e dei Centri Anti Violenza rispettosi dell’autonomia delle donne e non il loro depotenziamento o svuotamento convertendoli in servizi neutri e improvvisati. Chiediamo reddito di autodeterminazione. Un’articolazione di misure e sperimentazione multi livello, tutte necessarie e nessuna eliminabile. Chiediamo che i percorsi di fuoriuscita dalla violenza vengano finanziati fino alla completa autonomia, con un sostegno economico adeguato. Solo costruendo percorsi collettivi e responsabilità sociale, valorizzando le conoscenze dei percorsi femministi, tranfemministi che hanno accumulato decenni di saperi sul contrasto alla violenza, sarà possibile un cambiamento. Siamo stufə di contarci da ammazzatə e da suicidatə, ci vogliamo vivə, liberə, felici e in salute!


Su lavoro riproduttivo e di cura, “Se noi ci fermassimo, cosa succederebbe?”

Oggi 8 febbraio, a un mese esatto dall’8 marzo, ci ritroviamo in piazza per un momento di lotta e discussione collettiva intorno alle nostre rivendicazioni. L’8 marzo vogliamo scioperare perché SE CI FERMIAMO NOI SI FERMA IL MONDO!
Lo sciopero transfemminista è necessario perché è in grado di connettere lo sfruttamento visibile del lavoro povero e precario, con quello invisibile e invisibilizzato della cura e delle attività domestiche, ma anche il “lavoro DEL genere”, come le norme di genere strutturano le relazioni sociali, e come sovvertendole e reinventandoci, in relazione, diamo vita a una società più equa. Infatti oltre allo sciopero dal lavoro produttivo (dipendente, salariato), per il quale dopo l’appello di Non Una Di Meno i sindacati stanno già iniziando a dare copertura a livello nazionale, e altre indizioni arriveranno, anche grazie all’impegno di tante delegate e sindacaliste, vogliamo rimettere al centro il lavoro riproduttivo. Che sia riconosciuto e non dato più per scontato. Vogliamo che sia socializzato, perché il patriarcato si fonda anche e proprio su binarismo di genere, che non solo pretende che ci siano solo due generi, ma che “stia in natura” anche la divisone del lavoro. Infatti oltre a disoccupazione, inoccupazione, precarietà, part time involontari, salari da fame, occupazione in settori meno retribuiti, disparità di salario a parità di mansione, molestie e sessismo sul lavoro, le donne lavorano gratis nelle case: nella cura di figliə, parenti anziani, persone con disabilità… e di maschi adulti in perfetta salute! Le donne e le persone femminilizzate garantiscono l’organizzazione di tutte le attività che consentono la gestione delle famiglie e della vita sociale. Vogliamo tenere alta l’attenzione e pretendere i cambiamenti necessari, perché nessuno lo farà al posto nostro.
Lotta di classe, transfemminismo e antirazzismo devono necessariamente camminare insieme per trasformare l’obbligo al lavoro di cura in base al genere.
Negli anni abbiamo assistitito a un cambiamento radicale nell’organizzazione del lavoro di cura, in cui l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro ha prodotto nuovo sfruttamento per altre. Le persone bianche benestanti, grazie al loro privilegio di classe, possono permettersi di delegare il lavoro di cura a terzi: a donne, per lo più migranti e “non bianche“, che lavorano spesso senza contratti regolari  e con straordinari enormi, soprattutto se conviventi, in condizioni di precarietà e invisibilizzazione. Quando il lavoro di cura non lo facciamo noi c’è sempre qualcun’altrA a cui viene delegato. Cosa succederebbe se iniziassimo a farci carico collettivamente glə unə dellə altrə?
Finché la cura non verrà ripoliticizzata come atto fondativo del vivere comune, finchè continueremo a percepire la divisione del lavoro in base al genere come naturale, finché non potremo decidere libertariamente della nostra vita e dei nostri rapporti continueremo a scioperare!

Su politiche del governo Meloni e molto altro

In un momento storico come questo in cui in Italia abbiamo il primo governo guidato da una donna, la politica va ostinatamente contro gli interessi delle donne e delle libere soggettività, siamo consapevoli che sono proprio le donne di potere che interiorizzano e riproducono dinamiche patriarcali, che antepongono l’economia alla vita, a rappresentare un grande pericolo per tutte le altre, negando le radici sociali dell’oppressione di genere.
Sappiamo benissimo che il governo in carica sta attaccando ferocemente l’autodeterminazione delle persone trans, sta attaccando ulteriormente l’accesso all’aborto e sta cercando di ricacciare le donne nel ruolo di madri, sta smantellando welfare e sanità e cerca di incatenarci sempre più alla famiglia, che come sappiamo è il primo luogo di violenza.
Analizzando i recenti provvedimenti governativi, in particolare l’ultimo Decreto Lavoro e l’ultima finanziaria, ciò che salta immediatamente agli occhi è l’impronta prettamente familistica delle misure adottate, che facilitano le donne solo in quanto madri. Per quanto riguarda l’ultimo Decreto Lavoro, infatti, la strada seguita è quella dell’ulteriore precarizzazione contrattuale, nonostante tutti i dati ci ricordino che l’Italia è l’unico paese in Europa in cui i salari sono diminuiti e non aumentati negli ultimi 30 anni, in cui lavoro povero e lavoro poco tutelato sono condizioni strutturali del mercato, e in cui non esiste un salario minimo.
La nuova Legge di Bilancio, poi, continua a individuare nella maternità la funzione sociale prioritaria delle donne, prevedendo misure a livello economico, quali ulteriori sgravi fiscali per le donne assunte a tempo indeterminato e che abbiano tre o più figli. Anche l’aumento del bonus nido riguarda chi ha almeno due figli, così come la facilitazione per l’acquisto della prima casa.
Attenzione però perché la manovra interessa solo le donne più “privilegiate” che hanno potuto scegliere di avere due figli destreggiandosi quotidianamente tra lavoro e vita quotidiana e che godono del contratto a tempo indeterminato, mentre si escludono le donne con meno risorse economiche, le precarie e tutte coloro che avrebbero più bisogno di un supporto e che, invece, si ritroveranno a essere colpite non solo dall’ulteriore precarizzazione dell’impiego prevista dal Decreto Lavoro, ma anche da misure come l’aumento dal 5 al 10% dell’IVA su prodotti legati alla prima infanzia, pannolini e assorbenti.
Sostegni insufficienti e incentivi/doti all’assunzione per le imprese, se siamo madri; ricatto del lavoro povero, precarietà, inattività e disoccupazione per chi non lo è.
Dopo la marea del 25 novembre, anche quest’anno sciopereremo per tutto: per le nostre vite che vogliamo libere dallo sfruttamento economico e dal ricatto della maternità non autodeterminata, scioperiamo dai generi e dai consumi, scioperiamo contro la violenza fisica e psicologica. Scioperiamo per noi. Per chi non può scioperare. Per chi non c’è più, ma c’è sempre. Con una rabbia che non può più essere arginata.

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L’8 marzo a Spezia sarà di nuovo sciopero transfemminista globale!

Posted on Marzo 2, 2023 by nudmlaspezia
Il prossimo 8 marzo anche a Spezia come in tutto il mondo sarà sciopero femminista e transfemminista contro la violenza maschile sulle donne e ogni forma di violenza di genere.
Rivolgiamo questa chiamata a tuttx, donne, persone LGBT*QIA+e uomini.
Sappiamo che la precarietà delle vite, la mancanza di un welfare dignitoso e universale e l’impoverimento a cui sempre più persone sono esposte, rende difficile prendere parola e alzare la testa.
Ma con lo sciopero, possiamo costruire una forza comune contro la violenza patriarcale, la precarizzazione, l’austerità, i licenziamenti e la povertà che questi comportano. Ci appropriamo di uno strumento tradizionale di lotta per superarlo, reinventarlo insieme sulla base delle nostre necessità e farlo esplodere in tutti gli ambiti delle nostre vite. Facciamo di questa pratica una forza e una potenza collettiva.
Ci fermiamo un giorno per imparare insieme a fermarci e a scioperare contro la violenza tutti i giorni dell’anno. Lo sciopero è il processo di liberazione per tuttә, è la rivoluzione dentro e fuori di noi, è urlare tuttә insieme che se le nostre vite non valgono, noi ci fermiamo.
Scioperiamo per prenderci del tempo per noi, per stare insieme e diventare più forti.
Scioperiamo insieme contro femminicidi, stupri, molestie, sessismo e ogni forma di discriminazione; contro la violenza dei tribunali e delle narrazioni tossiche dei media; contro la legge 54/2006 sull’affidamento condiviso; per il finanziamento dei centri antiviolenza laici e femministi; per garantire che i percorsi di fuoriuscita dalla violenza rispettino le nostre scelte e la nostra autodeterminazione.
Scioperiamo insieme per un reddito di autodeterminazione che ci garantisca indipendenza economica e autonomia per sottrarci alla violenza, per un welfare pubblico e universale, per un salario minimo.
Per la redistribuzione del carico di lavoro di cura e non essere schiave della famiglia che è il principale luogo di violenza e sfruttamento; contro tutti i lavori sottopagati e precari che siamo costrettә ad accettare per sopravvivere; per dei contratti stabili e tutelanti.
Scioperiamo insieme per una sanità pubblica accessibile e libera da stereotipi sessisti, transfobici, grassofobici, abilisti e razzisti; contro l’obiezione di coscienza e l’ingresso delle associazioni antiabortiste nei consultori; per un aborto libero, sicuro e gratuito; per una medicina femminista e transfemminista, che consideri e studi anche i corpi e le patologie delle donne e delle persone assegnate femmina alla nascita.
Scioperiamo insieme contro la violenza della scuola del merito e dell’umiliazione; contro un sistema scolastico sempre più moralista e autoritario; per una scuola che sia davvero per tuttә, che tenga conto delle condizioni materiali e di esistenza delle persone che la vivono, che educhi alle differenze e combatta sessismo e discriminazioni.
Scioperiamo insieme contro la violenza di razzismo e confini; per la libera circolazione delle persone; contro il razzismo sistemico che attraversa ogni ambito delle nostre vite.
Scioperiamo insieme contro la violenza di tutte le guerre, fatte da ricchi e potenti e pagate dalle popolazioni civili, donne e bambinә prima di tutto; per la pace, l’autodeterminazione dei popoli e la giustizia sociale; per un mondo senza confini, senza imperialismi e senza eserciti.
Scioperiamo insieme contro la crisi climatica; contro un sistema predatorio e insostenibile che considera la terra e gli animali risorse infinitamente disponibili; contro il greenwashing dei governi e delle multinazionali; per una trasformazione radicale del sistema produttivo capitalista; per una transizione ecologica ed energetica equa.
Scioperiamo insieme dai consumi per immaginare una possibilità di esistenza alternativa allo sfruttamento dei corpi e dei territori e per creare uno spazio di relazione e lotta che ragioni su produzione/distribuzione/consumo da un punto di vista etico e ambientale.
Scioperiamo insieme dai ruoli di genere perché siamo lesbiche, trans, frocie e queer e i nostri desideri contano; perché tuttә le soggettività possano essere liberә e possano affermare il diritto all’autodeterminazione sui propri corpi, contro le violenze, le patologizzazioni e psichiatrizzazioni imposte alle persone trans e intersex.
Scioperiamo insieme per affermare diversi modi di fare ed essere famiglia.
Scioperiamo insieme contro lo stigma che uccide chi fa sex work e per la decriminalizzazione del lavoro sessuale.
Scioperiamo insieme contro l’abilismo che discrimina le persone con disabilità; per rivendicare l’autodeterminazione e i desideri di tutti i soggetti.
Scioperiamo insieme alle donne curde, afghane e iraniane e alle donne che in tutto il mondo stanno lottando per una vita libera dall’oppressione e felice.
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8M 2023: materiali per diffusione e autoformazione

Posted on Febbraio 6, 2023 - Febbraio 6, 2023 by nudmlaspezia

Ciao a tuttx!
Qui di seguito condividiamo i link ai volantini A5 e locandine A4 per la diffusione in vista dello Sciopero Transfemminista a La Spezia. Nei prossimi giorni condivideremo anche altro materiale utile in vista dello sciopero e della mobilitazione! Se vuoi darci una mano con l’organizzazione ti aspettiamo in assemblea, tutti i mercoledì, alle 18 da Lunatica.

★ Scarica, stampa e diffondi ★

⭑ Volantino A5
⭑ Locandina A4

★★ Consulta e diffondi ★★

⭑ Appello verso l’8M 2023
⭑ Lettera a sindacati, delegatx, lavoratorx

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Guida per regali consapevoli e solidali (2022)

Posted on Dicembre 5, 2022 - Dicembre 15, 2022 by nudmlaspezia

Eccoci, è arrivato dicembre e per il terzo anno consecutivo torna la nostra GUIDA PER REGALI TRANSFEMMINISTI E SOLIDALI!
Ci siamo volutx concentrare su progetti che finanziano i percorsi di fuoriuscita dalla violenza, manufatti autoprodotti, realtà-locali-amiche da sostenere e ovviamente iniziative solidali dal basso, politiche, da e per donne e soggettività LGBT*QIA+.
Se vuoi consigliarci una iniziativa solidale/transfemminista da inserire, commenta il post facebook!

 

 ☆ ☆ ☆ Regali Transfemministi e Solidali ☆ ☆ ☆ 

★ Banchetto autofinanziamento NUDM: shopper, toppe e spillette ma anche le t-shirt transfemministe! Contattaci ci mettiamo d‘accordo per la consegna a mano oppure raggiungici al Mercatino di Natale (autoproduzioni, DIY e handmade) alla Skaletta Rock Club, domenica 11 dicembre, ore 16:00.

★ Libri transfemministi da LIBeRI TUTTI, la libreria indipendente in via Tommaseo 49, La Spezia. Con un’ampia scelta fra letture transfemministe e queer, con favolosi pacchetti regalo fatti a mano da Diana e Gaia! Telefono 0187 020576

Noi consigliamo: 

“Obiezione respinta! Diritto alla salute e giustizia riproduttiva” a cura di Cinzia Settembrini e Obiezione Respinta, Prospero Editore

“Killing me softly. Romanzo frocio.” di Nitx, Agenzia X

“Femonazionalismo. Il razzismo nel nome delle donne” di Sara R. Farris, Alegre.

“Elena Ferrante: Poetiche e politiche della soggettività” di Isabella Pinto, Mimesis Edizioni / DeGenere

“La figlia unica” di Guadalupe Nettel, La Nuova Frontiera

“Ragazza, donna, altro” di Bernardine Evaristo, Edizioni Sur

Oppure consulta i cataloghi di Nero, Derive Approdi, Meltemi e Agenzia X.

Per bambinx: 

“La storia del pesce Angela Davis” di Borghi, Ballatori, Penzo, Topini – Edizioni Minoritarie

“Una bambola per Alberto” di Charlotte Zolotow e Clothilde Delacroix, EDT

“Piccolo uovo. Maschio o femmina?” di Francesca Pardi e Altan, Lo Stampatello Editore

“Il trattore della nonna” di Anselmo Roveda e Paolo Domeniconi, EDT

★ SCIAME è la capsule collection nata dall’esperienza di Freewear Academy, progetto di Baumhaus.
La collezione è stata realizzata da 12 studentesse dell’Istituto Androvandi-Rubiani, coordinata da Ksenija Savicevic di Etikwear e confezionata da Gomito a Gomito. L’intero ricavato andrà a Gomito a Gomito, laboratorio sartoriale attivo nella sezione femminile della Casa Circondariale della Dozza, a Bologna. I capi sono in modalità Made to Order (si produce solo ciò che viene ordinato) e richiedono tempi di produzione e spedizioni più lunghi. Le varianti di colore desiderate possono essere segnalate nelle note, l’intera collezione è prodotta a partire da rimanenze di produzione ed è soggetta a disponibilità.

★ Faida Acquifera. Stampe A4 e A5 e adesivi (ordini entro il 12 dicembre) 

★ Chiara Meloni (@chiaralascura) sticker, cartoline, spille, stampe e tazze (ordini entro il 10 dicembre) oppure sempre disponibili le gift card 

★ MalaTerra è un progetto politico che mira alla sostenibilità e all’autosufficienza attraverso autoproduzioni di diverso genere (salviette struccanti, deodorante solido, borse e molto altro)

★ Fondazione Pangea Onlus. si occupa di progetti sul campo in Italia, Afghanistan e India, ma anche di advocacy e di ricerca, per poter disporre e mettere a disposizione di tutti studi e analisi e per indirizzare le istituzioni verso corretti percorsi di sviluppo ed empowerment femminile. Regali di Natale da acquistare e iniziative solidali da sostenere. Dai un’occhiata sul sito di Pangea Onlus!

★ Agenda e Calendario di Cannibali e Re

★ T-Shirt, tazze, taccuini e shopper di Antigone Onlus. Dai un’occhiata allo store su Worth Wearing, clicca qui!

★ Megazinne, la rivista che si occupa di tette e rappresentazione del corpo femminile, è disponibile sia in versione cartacea che pdf. I proventi saranno devoluti a AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo.

☆ ☆ ☆ Gastronomia, Prodotti Alimentari e Distillati Artigianali☆ ☆ ☆ 

★ Prodotti de Le Cuoche Combattenti. Il progetto mira, attraverso la produzione e la trasformazione artigianale di prodotti alimentari e con la nascita dell’ #etichettaantiviolenza, alla diffusione di messaggi contro la violenza sulle donne e sostiene l’autodeterminazione.

★ “Pacco di Resistenza. Km Zero” a cura di Archivi della Resistenza, Per info/dettagli e prenotazioni chiamare il 3290099418 o scrivere a info@archividellaresistenza.it

★ FermentAzioni di Giulia (@vegculture), per info e prezzi scrivi alla sua pagina IG https://www.instagram.com/vegculture

★ Cotti in Fragranza è un laboratorio per la preparazione di prodotti da forno di alta qualità, nato nel 2016 all’interno del carcere minorile Malaspina di Palermo. Panettoni, biscotti e molto altro al sito: https://www.cottiinfragranza.com/

 

☆ ☆ ☆ Crowdfunding e Iniziative Solidali☆ ☆ ☆ 

★ Sostieni la lotta transfemminista nella tua città, dona al Ko-fi di NUDM La Spezia:  https://ko-fi.com/nudmlaspezia

★ Sostieni la Casa delle Donne Lucha Y Siesta con una libera donazione, IBAN IT05W0538705074000035191015

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Il 25 novembre a Spezia sarà corteo contro la violenza di genere

Posted on Novembre 19, 2022 - Novembre 20, 2022 by nudmlaspezia

Il 25 novembre in occasione della giornata contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere e dei generi, non staremo in silenzio! Facciamo rumore e stiamo insieme 🔥
In tutto il mondo la marea femminista e transfemminista si riprenderà le strade!

📌 25 novembre: Corteo transfemminista per le vie della nostra città!

Ritrovo in piazza Brin H 18:00
Partenza corteo H 18:30
Arrivo in Zona Fuxia!

Scendiamo in piazza per noi, per le nostre sorelle e per tuttx. Per ogni donna e soggettività LGBT*QIA+ che lotta, che non china la testa e si ribella.
Basta guerre sui nostri corpi!
Ci vogliamo vivx liberx e felici!
L’unico carico residuale che conosciamo è il patriarcato!

Con rabbia e amore,

NUDM LA SPEZIA

>>> Aiutaci stampando la locandina A4 del corteo: clicca qui!

>>> Aiutaci stampando i volantini A5 del corteo: clicca qui!

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Presidio in sostegno alle sorelle americane e per l’aborto sicuro e gratuito per tutt3

Posted on Luglio 7, 2022 by nudmlaspezia
Il 22 maggio, giornata dell’anniversario della Legge 194, NUDM La Spezia ha presentato la mappatura dal basso dell’obiezione di coscienza e la guida autoprodotta all’IVG (interruzione volontaria di gravidanza). Torna in piazza, torna a fare rumore e chiama un presidio pubblico per venerdì 8 luglio, alle ore 18 in piazza Mentana, al grido “SUI NOSTRI CORPI DECIDIAMO NOI!”💥
Lo scorso 25 giugno la Corte Suprema statunitense ha di fatto cancellato il diritto all’aborto sicuro a livello federale, revocando la sentenza Roe vs Wade del 1973 che garantiva l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza.
Sono già 26 gli Stati USA in cui l’aborto diventerà illegale. 150 milioni di donne e persone con capacità gestante vedranno ancora più limitata la loro autodeterminazione. Fra queste chi pagherà maggiormente le conseguenze di questa decisione saranno le più poverз, le più marginalizzatз, afrodiscendenti e latinз, per cui la possibilità di spostarsi in altri stati dove l’aborto è ancora un diritto si rivelerà pressochè infattibile. In pochi giorni la richiesta delle pillole abortive è quadruplicata ma si rivela una soluzione che non tuttз saranno in grado di perseguire.
MOVIMENTI ANTIABORTISTI e la destra ultra-conservatrice coordinata a livello globale hanno esultato per questa sentenza e di questo non c’è da stupirsi. L’attacco all’aborto è strettamente connesso con l’imposizione della famiglia eteropatriarcale, centro della riproduzione della violenze maschile sulle donne, di rigidi ruoli di genere e della violenza omolesbitransfobica.
Gli ATTACCHI TRANSNAZIONALI ALL’ABORTO si inseriscono in un momento di intensificazione della violenza maschile sulle donne e di genere, dimostrando ancora una volta come la volontà di controllo da parte dello stato dei corpi di donne e persone LGBTQIA+ non è che l’altra faccia della medaglia di una società fondata su una cultura profondamente patriarcale e violenta.
Vediamo un’EUROPA che attua politiche razziste e sessiste e che, grazie a questa guerra, sta rivalutando Stati come quello polacco, dove, non solo è vietato l’aborto anche alle profughe ucraine stuprate, ma si è anche dotato di un registro che monitora le gravidanze al fine di ridurre i tentativi di aborto, o l’Ungheria che promuove leggi anti propaganda gender.
SCENDIAMO IN PIAZZA perché vogliamo urlare ancora una volta che l’accesso all’aborto continua a non essere garantito e limitarlo non significa che l’aborto sparirà, ma che sarà meno sicuro e meno accessibile, diventerà ancora di più una questione di classe e di privilegio e le reti di supporto e di accompagnamento agli aborti saranno ancora più criminalizzate.
Significa che le donne e le persone con capacità gestante continueranno a scegliere di abortire, ma clandestinamente e in autogestione senza un supporto medico adeguato o ricorrendo quando possibile a viaggi costosi verso cliniche private, che rendono un business ciò che dovrebbe essere un diritto alla salute.
Per questo continuiamo a lottare per l’autodeterminazione e contro l’obiezione di coscienza: vogliamo molto più della legge 194. Le nostre esperienze raccontano della disparità all’accesso alla salute, di come i mezzi, le informazioni e l’ambiente in cui si vive incidono sulla nostra possibilità di scelta.
L’ACCESSO ALL’INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA è ancora un percorso ad ostacoli: in molte regioni l’obiezione di coscienza rende impossibile abortire legalmente, arrivando a toccare anche punte del 100% di obiettori. Quando decidiamo di non portare a termine una gravidanza indesiderata, siamo sempre esposte alla violenza medica, al continuo giudizio continuo e moralistico del personale medico, molto spesso non adeguatamente formato, alla stigmatizzazione. Non vogliamo che i movimenti anti-abortisti presidino ospedali e consultori! Vogliamo un’educazione sessuale e all’affettività nelle scuole, libere da gruppi cattolici no-gender!
Le proteste delle femmministe non si sono fatte attendere. La richiesta che infiamma le piazze statunitensti è quella di un aborto sicuro per tutte e tuttə: if abortion isn’t safe, neither are you, gridano: se l’aborto non è sicuro, nemmeno voi lo siete.
Dall’Argentina all’Italia, continueremo a lottare perché sulle NOSTRE vite, sui NOSTRI corpi decidiamo sempre e solo noi.
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Linee Guida contro la Narrazione Tossica!

Posted on Giugno 7, 2022 - Giugno 7, 2022 by nudmlaspezia

Nel 2020 in occasione della Giornate Internazionale contro la violenza di genere e dei generi abbiamo prodotto e pubblicato una GUIDA CONTRO LA NARRAZIONE TOSSICA DEI GIORNALI (scarica il PDF).

Non mancano mai gli articoli tossici sulla stampa nazionale riguardanti femminicidi, violenze e abusi. Chi patologizza lo stupratore, chi giustifica il femminicida, chi minimizza il molestatore, e ancora chi accusa la donna, chi ammette il “però, se l’è cercata”.

La violenza non è un gioco, né l’argomento da clickbait, né l’occasione per ridurre la violenza a pornografia, nessun racconto a luci rosse sulle storie di violenza, non una manipolazione in più sulle nostre sorelle molestate, stuprate e uccise. La narrazione tossica e le sue conseguenze hanno dei responsabili precisi e voi siete tra questi.

La narrazione mediatica della violenza informa la percezione collettiva, spesso interagendo anche con i meccanismi giudiziari.

Denunciamo quindi il ruolo strategico che i mezzi d’informazione svolgono nell’alimentare o contrastare la violenza maschile contro le donne, la violenza è strutturale alla nostra società, non è amore, non è spettacolo, non va raccontata umiliando e vittimizzando chi l’ha subìta. Basta narrazioni tossiche sulla violenza maschile sulle donne, di genere e dei generi!

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Incontro pubblico con Rete Lettera A

Posted on Giugno 6, 2022 - Giugno 6, 2022 by nudmlaspezia

Come NUDM La Spezia abbiamo pensato di costruire alcuni eventi in vista del Pride spezzino, eventi di incontro e formazione sulle tematiche LGBTQIA+, per fare rete, conoscerci e continuare a camminare fianco a fianco!

Siete alleatu che vogliono imparare di più sulla comunità queer, sull’asessualità e sull’aromanticismo?

Persone LGBTQIA+ che vogliono conoscersi e confrontarsi?

Oppure siete persone aspec e volete incontrare altre persone asessuali/aromantiche a La Spezia?

Siete tuttu nel posto giusto ✨

Il 9 giugno ci incontriamo al Parco della Maggiolina pur un pomeriggio di discussione e divertimento in avvicinamento al primo La Spezia Pride! ✨🌈

⭐️ Alle 17.30 incontro tra Non Una Di Meno – La Spezia e lu attivistu di Rete Lettera A: a partire dal loro attivismo per la comunità asessuale/aromantica dialogheranno con noi su invisibilizzazione e visibilità LGBTQIA+ e su come costruire una lotta transfemminista, queer e intersezionale!

🍹 A seguire, APERITIVO QUEER!

Divertiamoci, rilassiamoci insieme… e sosteniamo La Spezia Pride!

L’aperitivo è offerto da La Maggiolina – cibo, socialità, cultura e parte del ricavato verrà donato all’organizzazione del La Spezia Pride! ✊

È consigliabile (ma non obbligatorio) prenotare l’aperitivo. Prezzo: 10€.

È garantita la presenza di cibo vegetariano 🌱

Scriveteci per qualsiasi esigenza (Facebook, Instagram o mail)

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Guida all’IVG

Posted on Maggio 19, 2022 - Dicembre 3, 2024 by nudmlaspezia

Benvenuta/ǝ!
Qui troverai tutte le informazioni utili per l’interruzione volontaria di gravidanza, questa è una guida autoprodotta da Non Una Di Meno La Spezia.
Se hai deciso di abortire hai bisogno di informazioni chiare, la disinformazione spesso passa anche dai canali mainstream, continua a leggere.
Se invece hai avuto un rapporto a rischio e cerchi informazioni sulla contraccezione di emergenza, leggi l’ultima sezione.

➤ Scarica il PDF per consultare la Guida quando vuoi!

Importante: utilizziamo un linguaggio neutro perché anche le persone trans e non binarie abortiscono!

NB:
La Liguria come altre regioni (16 in tutto!) non ha recepito le linee guida del 2020 del Ministero della Salute, pertanto non è ancora stata resa disponibile la pillola abortiva (RU486) nei consultori.

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Mappatura dal Basso: Obiezione di Coscienza

Posted on Marzo 14, 2022 - Marzo 14, 2022 by nudmlaspezia

In tutto il mondo è continuo e sempre più violento l’attacco all’autodeterminazione delle donne, in Italia per esempio l’aborto libero e sicuro è minato dall’obiezione di coscienza che in alcune regione arriva al 90% e in certe strutture sanitarie non esistono medici non obiettori.
La loro presenza è un incitamento all’odio verso le donne e riteniamo colpevole lo stato che abilita ancora queste soggettività all’accesso a carriere che ostacolano l’autodeterminazione. Non siamo delle incubatrici!
Per questo motivo un anno fa mentre organizzavamo Lotto Marzo abbiamo cominciato la mappatura dell’obiezione di coscienza in Liguria, abbiamo inoltrato via Pec la richiesta ufficiale di accesso agli atti, lo abbiamo fatto per informarci e informare. Finalmente dopo un anno, dopo mille ostacoli e intralci, siamo riuscite ad ottenere  i numeri degli obiettori di coscienza della nostra regione e di tutte le Asl liguri.
I numeri sono agghiaccianti, come nel chiavarese, per esempio, dove per una donna abortire potrebbe diventare un vero e proprio calvario essendo obiettore il 70% del personale medico.
La loro presenza è un incitamento all’odio verso le donne e riteniamo colpevole lo stato che abilita ancora queste soggettività all’accesso a carriere che ostacolano l’autodeterminazione. Non siamo delle incubatrici!
Riteniamo che sia obbligatorio e compito della Regione e delle Asl monitorare i dati e le singole situazioni affinché il servizio venga garantito. Il mancato monitoraggio permette il dilagare dell’obiezione di coscienza come sta succedendo in Molise e in molte altre regioni italiane.

Questa dunque è una mappatura dal basso a cura di @nudmlaspezia  e @obiezione.respinta messa in condivisione per tutt3!

Uno dei passi necessari verso il pieno esercizio del diritto all’autodeterminazione, è l’accesso ad un’informazione libera e corretta.
Per questo stiamo lavorando a una Guida all’Interruzione Volontaria di Gravidanza così da diffondere informazioni contatti e procedure a tutt3! Partiamo da noi dai nostri bisogni e dai nostri desideri, mettiamo in comune le nostre pratiche e i nostri saperi per fare informazione e lotta insieme!

L’aborto non è colpa, non è reato, l’obiezione di coscienza è violenza dello Stato!

L’8 marzo abbiamo ribadito che la nostra AUTODETERMINAZIONE SESSUALE E RIPRODUTTIVA non si tocca, che sul nostro piacere, sulla nostra salute, sulle nostre scelte e sui nostri corpi decidiamo noi.

Abbiamo scioperato per reclamare il diritto all’aborto libero e perché nessuna sia obbligata alla maternità.

Rifiutiamo l’obiezione in quanto ingerenza del potere medico e controllo sui corpi. Riconosciamo con forza la necessità di riportare al centro l’autodeterminazione e il sapere ostetrico e ginecologico femminista.

Se incontri l’obiezione di coscienza di un medico ginecologo e vuoi segnalarla:
@obiezione.respinta
@nudmlaspezia
@nudmgenova
@nonunadimeno.savona
@nudmponenteligure

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