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Mese: Marzo 2021

L’8 tutti i giorni, sconto iva sugli assorbenti

Posted on Marzo 25, 2021 - Maggio 21, 2021 by nudmlaspezia

L’8 Marzo a 5 anni dal primo sciopero globale femminista e transfemminista, dopo tanta fatica e attesa siamo tornate in piazza, ad occupare lo spazio con i nostri corpi, fra sorelle e compagnx per costruire una giornata di lotta e sciopero. Ma l’8 Marzo non è stato solo quello, ci siamo ritrovatx ancora una volta a fare i conti con il #pinkwashing istituzionale, le iniziative cioè volte a esprimere una vicinanza al movimento delle donne e a tutte le donne solo in concomitanza della data, per un giorno tutto improvvisamente si tinge di rosa e fuxia. Ma tali iniziative rischiano spesso di portare poca concretezza alla vita di tutte quelle donne che, quotidianamente, a casa, al lavoro, a scuola, per strada, sui mezzi pubblici e online si trovano a scontrarsi con la violenza di genere e dei generi, in tutte le sue forme.
Ce lo siamo dette in piazza e lo abbiamo sempre ribadito: l’esistente vogliamo ribaltarlo perché ci muove il desiderio di costruire una città transfemminista per non lasciare Nessuna da sola!
Ci ritroviamo oggi qui a fare un appello, perché nelle istituzioni arrivi la forza del movimento femminista, perché nelle istituzioni finalmente si inizi un percorso che metta in campo strumenti verso l’eliminazione della violenza di genere e delle disuguaglianze.
In Italia l’iva sugli assorbenti femminili è stata introdotta nel 1973 e, come per altri beni e servizi, è cresciuta nel tempo dal 12 al 22 per cento.
Per farsi un’idea, prodotti come il tartufo o i francobolli da collezione hanno un’imposta agevolata al 10 per cento. Sono invece tassati al 4 per cento beni come il latte, gli occhiali, i libri e i manifesti per le campagne elettorali. Oggi nel nostro paese i prodotti igienici femminili sono sottoposti all’aliquota ordinaria del 22 per cento perché non sono considerati beni di prima necessità.
Una donna, durante il periodo fertile, che dura in media quarant’anni, ha circa 450 cicli mestruali e consuma tra i diecimila e i 14mila assorbenti.
Dal 6 al 13 marzo, i supermercati Coop hanno tagliato la tampon tax e ridotto l’IVA su tutti gli assorbenti in vendita. Mentre in molti paesi, la tampon tax è stata ridotta o addirittura abolita come nel caso del Canada (dal 2015), della Francia, del Belgio e dal primo gennaio 2021 anche nel Regno Unito, in Italia si è arrivati a ridurre l’IVA per gli assorbenti compostabili che però rappresentanto solo circa l’1% del venduto. Il blocco per una settimana in una sola catena di supermercati non è abbastanza.
Non ci accontentiamo di questa mossa di marketing e pink washing, vogliamo di più e lo vogliamo per tutte!
In questo momento di crisi economica che in particolare si abbatte e si è abbattuta sulle vite delle donne, che le ha viste protagoniste di quei dati istat che hanno fatto tanto scalpore sulle testate giornalistiche: nel 2020 di 444mila persone che hanno perso il lavoro, 312mila sono donne; si ha bisogno di risposte e non solo di “vicinanza alla causa”.
Non mimose ma eliminazione della #tampontax, non mimose ma reddito di #autodeterminazione, non mimose ma più fondi strutturali a #consultori e centri antiviolenza…
Perché la crisi non nasce nell’ultimo anno ma è evidente che nella crisi sono le donne quelle più esposte sul piano economico, sociale e sanitario.
Riprendendo lo slogan che ci ha unite e accompagnate in piazza: “Proprio oggi che il nostro lavoro, dentro e fuori casa, è stato definito «essenziale», e questo ci ha costrette a livelli di sfruttamento, isolamento e costrizione senza precedenti, noi diciamo che “essenziale è il nostro sciopero, essenziale è la nostra lotta!” e aggiungiamo: #essenziali e primari sono i nostri bisogni!
Vogliamo una risposta concreta, un vero gesto di connessione con la lotta individuale e collettiva che tutti i giorni donne e soggettività costruiscono dentro e fuori casa.
Invitiamo le personalità che siedono fra i banchi del consiglio comunale della Spezia a portare la vertenza del necessario abbassamento dell’IVA al 4% sugli assorbenti igienici sul tavolo della discussione e tramite proficuo accordo con le farmacie comunali.
Invitiamo la cittadinanza e le organizzazioni a sostenere l’iniziativa perché l’8 Marzo non sia solo una data, ma una lotta quotidiana.

Post su facebook

*A breve tutte le info per il mail bombing tieniti pront3!

Posted in Articoli, Chi siamo e cosa facciamoTagged assorbenti, bene di lusso, iva, laspezia, lottomarzo, tampon tax

Interventi 8M

Posted on Marzo 12, 2021 - Novembre 8, 2021 by nudmlaspezia

 

INTRODUZIONE
Dopo tanta fatica e attesa oggi è finalmente l’8 marzo e abbiamo scelto di tornare in piazza, qui fra sorelle e compagnx per dimostrare ancora una volta la forza del movimento femminista e transfemminista globale.
Abbiamo scelto di tornare ad occupare le piazze e le strade con i nostri corpi, lo faremo avendo cura della salute di tuttə.
Per questo in piazza troverete disinfettanti e mascherine: costruire spazi safe e sicuri per tuttə è parte della nostra pratica politica.
Questo è un presidio transfemminista, antirazzista, antifascista e antiabilista. Chiediamo a tutte, tuttu e tutti di aiutarci a costruire un momento che sia davvero sicuro. 
Non sarà accettato alcun atteggiamento oppressivo: è chi subisce a definire ciò che è violenza. Mettiti in ascolto perché NO VUOL DIRE NO.
Nel caso doveste subire o assistere a una qualunque forma di molestia, violenza o provocazione, se non ti senti bene/a tuo agio o vedi qualcuna/qualcuno che non si sente bene, comunicacelo. Abbiamo il panuelo fuxia. 
Abbiamo bisogno che ciascunə faccia la sua parte: la cura è una pratica collettiva.
A un certo punto della manifestazione chiuderemo lasciando il microfono aperto, invitiamo chi vuole ad avvicinarsi, per esprimere e manifestare il motivo per è qui in piazza con noi o effettuare un intervento libero.
***Ricordiamo a tutte le persone, collettivi e realtà presenti in piazza con noi che oggi è una giornata di lotta delle donne e delle soggettività LGBTQIAP+ e questo è un presidio convocato all’interno della giornata di Sciopero Femminista e Transfemminista Globale, non abbiamo bisogno di bandiere e loghi, perché siamo MAREA. In piazza vogliamo contenuti non loghi. Sì a tutti gli striscioni di contenuto anche firmati ma purché la firma non diventi lo striscione stesso.
***
    Negli ultimi anni abbiamo vissuto lo sciopero femminista e transfemminista globale come una manifestazione di forza, il grido di chi non accetta di essere vittima della violenza maschile e di genere. Abbiamo riempito le piazze e le strade di tutto il mondo con i nostri corpi e il nostro desiderio di essere vive e libere, abbiamo sfidato la difficoltà di scioperare causata dalla precarietà, dall’isolamento, dal razzismo istituzionale, abbiamo dimostrato che non esiste produzione di ricchezza senza il nostro lavoro quotidiano di cura e riproduzione della vita, abbiamo affermato che non siamo più disposte a subirlo in condizioni di sfruttamento e oppressione.
A un anno dall’esplosione dell’emergenza sanitaria, la pandemia ha travolto tutto, anche il nostro movimento e la nostra lotta, rendendoli ancora più necessari e urgenti. Lo scorso 8 marzo ci siamo ritrovatə allo scoccare del primo lockdown e abbiamo scelto di non scendere in piazza a migliaia e migliaia come gli anni precedenti, per la salute e la sicurezza di tutte. È a partire dalla consapevolezza e dalla fantasia che abbiamo maturato in questi mesi di pandemia, in cui abbiamo iniziato a ripensare le pratiche di lotta di fronte alla necessità della cura collettiva, che abbiamo sentito il bisogno di costruire questo 8 marzo un nuovo sciopero femminista e transfemminista, della produzione, della riproduzione, del e dal consumo, dei generi e dai generi. Non possiamo permetterci altrimenti.
Vogliamo continuare a creare l’occasione per dare voce a chi sta vivendo sulla propria pelle i violentissimi effetti sociali della pandemia, e per affermare il nostro programma di lotta contro piani di ricostruzione che confermano l’organizzazione patriarcale della società contro la quale da anni stiamo combattendo insieme in tutto il mondo.
  Non abbiamo bisogno di spiegare l’urgenza di questa lotta. Le tantissime donne che sono state costrette a licenziarsi perché non potevano lavorare e contemporaneamente prendersi cura della propria famiglia sanno che non c’è più tempo da perdere. Lo sanno le migliaia di lavoratrici che hanno dovuto lavorare il doppio per ‘sanificare’ ospedali e fabbriche in cambio di salari bassissimi e nell’indifferenza delle loro condizioni di salute e sicurezza. Lo sanno tutte le donne e persone Lgbt*QIAP+ che sono state segregate dentro alle case in cui si consuma la violenza di mariti, padri, fratelli. Lo sanno coloro che hanno combattuto affinché i centri antiviolenza e i consultori, i reparti IVG, i punti nascita, le sale parto, continuassero a funzionare nonostante la strutturale mancanza di personale e di finanziamenti pubblici aggravata nell’emergenza. continuassero a funzionare nonostante la strutturale mancanza di fondi.
Lo sanno le migranti, quelle che lavorano nelle case e all’inizio della pandemia si sono viste negare ogni tipo di sussidio, o quelle che sono costrette ad accettare i nuovi turni impossibili del lavoro pandemico per non perdere il permesso di soggiorno. Lo sanno le insegnanti ridotte a ‘lavoratrici a chiamata’, costrette a fare i salti mortali per garantire la continuità dell’insegnamento mentre magari seguono i propri figli e figlie nella didattica a distanza. Lo sanno lə studenti che si sono vistə abbandonare completamente dalle istituzioni scolastiche, già carenti in materia di educazione sessuale, al piacere, alle diversità e al consenso, sullo sfondo di un vertiginoso aumento delle violenze tra giovanissimə. Lo sanno le persone trans* che hanno perso il lavoro e fanno ancora più fatica a trovarlo perché la loro dissidenza viene punita sul mercato. Lo sanno lə sex workers, invisibilizzatə, criminalizzatə e stigmatizzatə, senza alcun tipo di tutela nè sindacalizzazione, che hanno dovuto affrontare la pandemia e il lockdown da solə.
Abbiamo bisogno di tenere alta la sfida transnazionale dello sciopero femminista e transfemminista perché i piani di ricostruzione postpandemica sono piani patriarcali.
A fronte di uno stanziamento di risorse economiche per la ripresa, il Recovery Plan non rompe la disciplina dell’austerità sulle vite e sui corpi delle donne e delle persone LGBT*QIAP+. Da una parte si parla di politiche attive per l’inclusione delle donne al lavoro e di «politiche di conciliazione», dando per scontato che chi deve conciliare due lavori, quello dentro e quello fuori casa, sono le donne. Dall’altra non sono le donne, ma è la famiglia – la stessa dove si consuma la maggior parte della violenza maschile, la stessa che impedisce la libera espressione delle soggettività dissidenti ‒ il soggetto destinatario dei fondi sociali previsti dal Family Act. E da questi fondi sono del tutto escluse le migranti, confermando e mantenendo salde le gerarchie razziste che permettono di sfruttarle duramente in ogni tipo di servizi. Così anche gli investimenti su salute e sanità finiranno per essere basati su forme inaccettabili di sfruttamento razzista e patriarcale. Miliardi di euro sono poi destinati a una riconversione verde dell’economia, che mira soltanto ai profitti e pianifica modalità aggiornate di sfruttamento e distruzione dei corpi tutti, dell’ecosistema e della terra.
Poco o nulla si dice delle misure contro la violenza maschile e di genere, nonostante questa sia aumentata esponenzialmente durante la pandemia, mentre il «reddito di libertà» è una risposta del tutto insufficiente alla nostra rivendicazione dell’autodeterminazione contro la violenza, anche se dimostra che la nostra forza non può essere ignorata. Questo 8 Marzo non sarà facile, ma è necessario. Lo sciopero femminista e transfemminista non è soltanto una tradizionale forma di interruzione del lavoro ma è un processo di lotta che attraversa i confini tra posti di lavoro e società, entra nelle case, invade ogni spazio in cui vogliamo esprimere il nostro rifiuto di subire violenza e di essere oppressə e sfruttatə. Questa è da sempre la nostra forza e oggi lo pensiamo più che mai, perché ogni donna che resiste, che sopravvive, ogni soggettività dissidente che si ribella, ogni migrante afferma la propria libertà fa parte del nostro sciopero.
Proprio oggi che il nostro lavoro, dentro e fuori casa, è stato definito «essenziale», e questo ci ha costrette a livelli di sfruttamento, isolamento e costrizione senza precedenti, noi diciamo che “essenziale è il nostro sciopero, essenziale è la nostra lotta!”.
INTERVENTO coreografico
1. Se le nostre vite non valgono, al punto che uccidono una di noi ogni tre giorni, addirittura ogni due da quando è iniziata la pandemia, allora noi scioperiamo.
2. Se le nostre vite non valgono, al punto che possono stuprarci, molestarci, scambiarsi le nostre foto nelle chat, allora noi scioperiamo.
3. Se le nostre vite non valgono, al punto da poterci lasciare in massa senza lavoro e senza reddito appena non siamo più “essenziali” per i loro profitti, allora noi scioperiamo
4. Se le nostre vite non valgono, al punto da essere ridotte a numeri di cronaca o titoli scandalistici sulle pagine dei giornali, allora noi scioperiamo.
5. Se le nostre vite non valgono, al punto che persino le sentenze dei tribunali scrivono nero su bianco che la violenza che subiamo è colpa nostra, allora noi scioperiamo.
6. Se le nostre vite non valgono, al punto che non solo non vengono dati fondi ai percorsi di fuoriuscita dalla violenza, ma addirittura vengono sistematicamente ostacolati, allora noi scioperiamo.
7. Se le nostre vite non valgono, al punto di farci lavorare e studiare senza attenzione, prevenzione e cura, allora noi scioperiamo.
8. Se le nostre vite non valgono, al punto da sfruttarci, sottopagarci, costringerci a orari di lavoro eccessivi nella maggior parte dei casi, allora noi scioperiamo.
9.Se le nostre vite non valgono, tanto da negare sistematicamente prevenzione e formazione nelle scuole, allora noi scioperiamo.
10.Se le nostre vite non valgono, al punto che la scelta su chi vogliamo essere, sul nostro genere, sull’orientamento sessuale viene sottoposta a psichiatrizzazione e considerata anormale o patologica, allora noi scioperiamo.

11. Se le nostre vite non valgono e sono continuamente subordinate a ricatti di ogni tipo, come quello della perdita del permesso di soggiorno, allora noi scioperiamo.

***

INTERVENTO SU SALUTE e VISITA GINECOLOGICA SOLIDALE (inserire link al PDF)

***

INTERVENTO TRANSNAZIONALE
Nel 2019 durante il primo corteo de Lotto Marzo a La Spezia ci siamo presx le strade e le piazze del centro, ridenominandole per ricordare e onorare la lotta di donne e soggettività LGBTQIAP+.
Questa piazza è da allora “Piazza NUDM” preceduta da “Largo Marielle Franco” e altre ancora. Vogliamo anche oggi trasmettere il carattere transnazionale della nostra lotta, che attraversa confini e desideri e si è fatta movimento globale, sin dal primo anno di sciopero femminista e transfemminista.
Oggi abbiamo portato qui in piazza, un’insegna che richiama la conquista del movimento femminista argentino, Piazza 30 Dicembre, giorno in cui dopo anni di lotta si è raggiunta l’approvazione in Parlamento della legge per l’aborto.
Siamo una grande marea: dalla COMISIÓN 8M spagnola, che non rinuncia alla lotta nonostante il divieto di concentrazione in tutta la Comunità di Madrid, alle compagne greche, a quelle turche, messicane, alle Mujeres Indígenas por el Buen Vivir, alle compagne brasiliane, svizzere, tedesche, belghe, olandesi, in solidarietà con le migranti che attraversano tutti i nostri territori, per le loro lotte che sono di tutte noi.
***
Nell’ottobre 2019 oltre un milione e mezzo di persone sono scese in piazza a Santiago del Cile per protestare contro le enormi disuguaglianze del Paese. Il grido di battaglia del collettivo Las Tesis “Un violador en tu camino” ha fatto il giro del mondo e lo scorso anno per lo sciopero delle  donne dell’8 marzo oltre 4 milioni di donne sono scese per strada in tutto il Paese.
Appello della Coordinadora Feminista 8M
Per difendere il nostro programma femminista contro la precarizzazione della vita, donne, gruppi e soggettività dissidenti chiamano lo sciopero femminista generale del 2021. 
Ci uniamo per dire ancora una volta che non pagheremo la crisi con i nostri corpi e che non staremo mai più in silenzio. Quindi spargiamo il potere della nostra forza femminista in tutti gli spazi e territori. Riaffermiamo la nostra lotta per trasformare radicalmente la vita e costruire insieme una vita che ci piaccia. Quest’anno, al centro della nostra lotta c’è l’uscita di scena del presidente Piñera, la fine del terrorismo di Stato e il processo e la punizione di tutte le persone che lo hanno sostenuto, l’immediato rilascio di chi è in carcere per aver preso parte alla rivolta – oltre a  alle richieste e ai compiti sviluppati nel Meeting Plurinazionale di Las y Les que Luchan.
Lo sciopero generale dell’8 marzo è multiplo, massiccio, aperto e diversificato: si sviluppa in tutti gli spazi e in tutti i modi possibili, paralizzando i lavori produttivi e riproduttivi, per colpire gli interessi economici delle imprese e del capitale, e dimostrare ancora una volta che i nostri lavori sostengono la vita.
DI FRONTE ALLA LA CRISI SANITARIA, ECONOMICA E SOCIALE:
SCIOPERO GENERALE FEMMINISTA!
Posted in Articoli, Chi siamo e cosa facciamo

#LottoMarzo

Posted on Marzo 12, 2021 - Settembre 8, 2021 by nudmlaspezia
CI VOGLIAMO VIVE E LIBERE
Dopo tanta fatica e attesa ieri finalmente l’8 marzo è arrivato e abbiamo scelto di tornare in piazza, qui fra sorelle e compagnx per dimostrare ancora una volta la forza del movimento femminista e transfemminista globale.
Abbiamo scelto di tornare ad occupare le piazze e le strade con i nostri corpi, lo abbiamo fatto avendo cura della salute di tuttə.
Grazie a tutte, tuttx, tutti per aver costruito con noi uno spazio davvero sicuro, di lotta, desiderio e rivendicazioni.
Grazie a chi è intervenutx e chi ha partecipato.
Grazie a chi ha donato al nostro crowdfunding per la visita ginecologica.
Grazie a chi ha sostenuto lo sciopero transfemminista.
In un momento storico in cui mantenere legami e relazioni di prossimità e solidarietà si è fatto sempre più difficile, insieme abbiamo mandato un segnale a tutte le sorelle e compagnə: Non siete sole!
Tuttə insieme l’8 marzo abbiamo dimostrato che essenziale è la nostra lotta, essenziale è il nostro sciopero.

Se ancora non sei inseritx in mailing list: scrivici! nudmlaspezia@gmail.com

Link all’album su Facebook
Posted in Articoli, Chi siamo e cosa facciamoTagged collettivo, laspezia, lottomarzo, nonunadimeno, transfemminismo

Visita Ginecologica Solidale

Posted on Marzo 10, 2021 - Novembre 11, 2021 by nudmlaspezia

IL MANIFESTO

Una delle nostre prime iniziative è stata quella di individuare quei luoghi critici e sensibili, come il consultorio.
Esattamente per questo, due anni fa, abbiamo promosso Il Consultorio in Piazza per sensibilizzare intorno a un problema serio, a servizi e informazioni che mancano, che sono carenti, e che in definitiva limitano le libertà delle donne nelle scelte che ogni giorno compiono sul loro corpo e sulle loro vite. Dai dati raccolti nei questionari viene alla luce un dato sconcertante, da un lato la maggior parte non sa cosa sia un consultorio, non sa che servizi offre, oppure qualora lo conoscesse, non se ne serve poiché i tempi di attesa risultano lunghi e poco chiari, da un altro lato la disinformazione, infatti il 60% delle intervistate dice di conoscere il consultorio solo grazie al passaparola.
Questi dati fotografavano una situazione grave e preoccupante, che avrebbe potuto solo accentuarsi.

Motivi dell’iniziativa: pandemia e carenze ASL

Esattamente un anno fa, durante i preparativi per l’8 marzo, siamo statə investitə da una pandemia senza precedenti, una crisi sanitaria divenuta fin da subito sociale, economica, esistenziale. Intuimmo immediatamente, in quelle drammatiche giornate, che una sanità già al collasso da anni per investimenti e scelte carenti, avrebbe generato ulteriori problemi sul piano dell’assistenza e dei servizi. Intuimmo, e non era difficile, che sarebbero stati i servizi ai più deboli a risentirne, quelli del consultorio, le visite ginecologiche, il diritto all’aborto. Come sempre la crisi l’avrebbe pagata chi non avrebbe potuto pagarsi una visita privata, un’analisi privata, una tac privata.
Donne sole, donne abbandonate di fronte a scelte spesso complesse.
Non arrendersi allo stato delle cose esistenti, alle emergenze, alle richieste di aiuto insoddisfatte, ci ha portato a denunciare e allo stesso tempo a provare a rispondere, nel nostro piccolo, a queste domande. Nel vuoto cosmico delle istituzioni politiche e sanitarie (quelle delle mimose, delle frasi fatte, della retorica d’occasione) e nel vuoto di una cultura del femminismo ricca di parole e povera di azioni concrete che incidano nella vita delle donne, ci siamo guardate negli occhi e abbiamo provato a fare vera sorellanza.
La visita ginecologica solidale nasce da qui, da una scommessa necessaria, ineludibile.
Non avrebbe avuto senso continuare a lottare, manifestare, fare passeggiate, indire scioperi senza provare a dare anche risposte concrete. Un compito arduo, di fronte al quale ci siamo sentitə anche inadeguate.

Dati e numeri

Abbiamo ricevuto richieste e chiamate spesso destabilizzanti e preoccupanti: donne rinchiuse in casa dal proprio compagno aguzzino con solo pochi euro per la spesa che prendevano il cellulare in mano solo quando finalmente si trovavano sole in casa; donne con la voce spezzata dalla paura di non riuscire ad abortire; donne con problemi di salute ma impossibilitate a prenotare una visita ginecologica presso l’ASL o costrette ad aspettare tempi lunghi e quindi convivere con i loro dolori e preoccupazioni per mesi.
Donne con problemi economici e consapevoli di non poter usufruire del servizio pubblico perché il loro permesso di soggiorno è scaduto. Donne non informate, donne che non sapevano a chi rivolgersi per salvarsi.
Abbiamo cercato di fare ciò che potevamo, appoggiandoci alla rete di relazioni e di professionalità con cui lavoriamo da quando siamo nate in questa città.
Con i 1900 euro fino ad ora raccolti grazie alle donazioni siamo riuscite a pagare quasi 20 visite ginecologiche, pap-test.
Questa iniziativa, come le altre che abbiamo promosso in questi due anni, è stata fin da subito pensata come un’inchiesta sullo stato della situazione.
Dalle chiamate ricevute possiamo trarre una conclusione tanto amara quanto evidente: le donne hanno poche se non alcuna informazione su ciò che sia un consultorio e anche qualora le avessero considerano questi servizi come gli ultimi nella scala delle priorità delle loro spese.
Anche questo dato così significativo sulla rinuncia alla salute del proprio corpo, dimostra quanto il servizio pubblico sia necessario nella qualità, nelle informazioni e nei tempi che vengono proposti.

Ringraziamenti e rivendicazioni

Per tutto questo approfittiamo della giornata di oggi per ringraziare tutte le ginecologhe che hanno supportato in questi mesi complicati le donne a cui le abbiamo indirizzate, ringraziamo Aied per essersi resa disponibile, come consultorio privato, a offrire servizi rapidi e convenzionati.
Grazie alle radio e ai giornali, come Internazionale, che ci hanno dato spazio per promuovere l’iniziativa arrivando a donazioni provenienti soprattutto da fuori provincia.
Grazie soprattutto a tuttə coloro che ci hanno sostenuto economicamente con donazioni che consentono ancora in
questa settimana di garantire un diritto che la sanità locale ha smesso impunemente di garantire.
Tuttavia rimaniamo profondamente convintə che il servizio privato possa e debba rimanere una libera scelta non una necessità, l’unica spesso garantita a fronte di sevizi pubblici insopportabilmente carenti e insufficienti.
Continueremo quindi a pretendere un miglioramento generale della qualità del servizio pubblico e nel frattempo non lasciamo sole le nostre sorelle, che hanno il diritto di usufruire del diritto alla salute.
La sanità ha un costo elevato, i professionisti e i medici costano molto e privatamente non sarebbe per nulla accessibile alla maggior parte della popolazione.
La sanità e i servizi sanitari pubblici sono un patrimonio insostituibile e necessario e i numeri/costi della nostra
iniziativa/inchiesta dovrebbero renderlo ancor più evidente.
Lo diciamo oggi e lo rilanciamo: continueremo l’iniziativa della visita ginecologica solidale.
Perché la crisi non nasce nell’ultimo anno ma è evidente che nella crisi sono le donne quelle più esposte socialmente, economicamente e sul piano sanitario.

Pandemia o non pandemia, il nostro corpo, la nostra salute, sono un diritto!

***l’iniziativa ha avuto durata di un anno da maggio 2020 a maggio 2021! Attualmente il servizio del consultorio asl ci risulta essere nuovamente funzionante se avessi delle altre info o segnalazioni ti invitiamo a contattarci, sorellanza è la risposta!

Rassegna stampa
1. Globalproject.info
2. Internazionale
3. Italiachecambia.org 
2. L’Ordinario 

Link al PDF scaricabile “Visita Ginecologica Solidale, il manifesto”, clicca qui!

Posted in Articoli, Chi siamo e cosa facciamoTagged consultorio, crowdfunding, laspezia, lottomarzo, nonunadimeno, transfemminismo, visita ginecologica solidale

L8 segnale!

Posted on Marzo 5, 2021 - Aprile 7, 2021 by nudmlaspezia

Il L8 Segnale è apparso la scorsa notte a La Spezia.
Il segnale che viene proiettato rappresenta la lotta femminista e transfemminista.
La lotta di donne e soggettività lgbtqiap+ contro la violenza maschile, la violenza di genere e dei generi.
In un momento storico in cui mantenere legami e relazioni di prossimità e solidarietà si è fatto sempre più difficile, vogliamo mandare un segnale a tutte le sorelle e compagnə: Non siete sole!
Tuttə insieme l’8 marzo dimostreremo che essenziale è la nostra lotta, essenziale è il nostro sciopero.

Appuntamento nella Zona Fuxia: Lunedì 8 alle 17:30 in piazza Mentana.
Per tutta la giornata sarà sciopero della produzione e della riproduzione, del consumo, sciopero dai ruoli imposti dai generi.

Posted in Articoli, Chi siamo e cosa facciamo

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  • 8M 2023: materiali per diffusione e autoformazione Febbraio 6, 2023
  • Guida per regali consapevoli e solidali (2022) Dicembre 5, 2022
  • Il 25 novembre a Spezia sarà corteo contro la violenza di genere Novembre 19, 2022
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